
Roma, 19 giugno – “In Italia ci sono pochissimi casi di contraffazione dei farmaci. C’è un mercato nero di pillole per la disfunzione erettile perché non sono passate dal Servizio sanitario nazionale. E ancora di più per i farmaci utilizzati per il doping come ad esempio gli anabolizzanti. In percentuale però siamo sotto lo 0,1%”.
Questa la rassicurante affermazione di Stefano Vella (nella foto), presidente dell’Agenzia italiana del farmaco, raccolta da Adn Kronos a margine del summit internazionale organizzato a Roma da Ehfcn (European Healthcare Fraud & Corruption Network) a Roma, per una lotta comune a difesa del sistema sanitario europeo.
“La lotta alla frode farmaceutica in Italia funziona da tanti anni” ha osservato Vella, sottolineando che la contraffazione nel nostro Paese “è molto bassa perché i farmaci sono tracciati e abbiamo un sistema sanitario nazionale, che permette a tutti l’accesso ai medicinali essenziali”.
Il problema della contraffazione “è invece gigantesco nel Sud del mondo – ha aggiunto il presidente Aifa – dove riguarda il 20-30% dei farmaci. Se vai in farmacia in qualche Paese del Sud spesso compri un farmaco che non è buono, con gravi problemi anche di salute per chi lo assume”.
“Noi cerchiamo di fare training per gli operatori sanitari e anche per le autorità regolatorie, però il problema è che i contraffattori sono astutissimi e ci vogliono determinate tecniche, che noi abbiamo per esempio all’Istituto superiore di sanità” ha concluso Vella. “Ci voglio macchine speciali, chimici straordinari per capire se un farmaco è contraffatto o no. Non basta guardare soltanto la scatola, che a volte è fatta bene”.