
Roma, 25 gennaio – La “conversione” della ministra della Salute Giulia Grillo, passata da posizioni di netta opposizione alla prospettiva del riconoscimento di ulteriori spazi di autonomia alle Regioni a una recentissima e ben diversa affermazione di assenza di pregiudizi sul tema dell’autonomia differenziata, sembra non aver sorpreso il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini (nella foto).
“Per me è un atto dovuto” ha infatti commentato il presidente dell’Emilia Romagna al termine della seduta del “parlamentino” delle Regioni tenutasi ieri a Roma. “Non sono sorpreso in senso positivo, perchè penso che sarebbe clamoroso se succedesse il contrario. Ringrazio la ministra per questa apertura, ma ci mancherebbe altro che non fosse arrivata”.
“Il tema dell’autonomia attiene a tre Regioni, Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, che stanno facendo il percorso come prevede la Costituzione” ha quindi precisato Bonaccini. “Come presidente dell’Emilia Romagna, mi auguro che quello che stiamo facendo trovi apprezzamento perché abbiamo pedissequamente scelto quel percorso che prevede la Costituzione e ci aspettiamo che se siamo una Regione virtuosa, come siamo, con servizi offerti di qualità e conti mediamente in ordine, possiamo essere premiati”.
“Voglio ribadire che per noi l’unità nazionale è sacra e il principio di solidarietà e sussidiarietà tra regioni è sacro” ha voluto quindi precisare il presidente della Conferenza delle Regioni. “La nostra proposta è equilibrata e convincente sul piano dell’operatività reale. Mi auguro che il governo tenga fede a ciò che ha promesso seppur ho visto un rallentamento non banale, ma comprendo che ci può stare, essendo la prima volta che si intraprende questa strada”.
Bonaccini ha riservato una battuta anche al Patto per la Salute: “È un patto nazionale tra le Regioni e lo Stato, che abbiamo consentito a prorogare al 31 marzo, data entro al quale mi aspetto che lo andremo a riscrivere”.