
Roma, 3 marzo – English variant above all: dilaga anche in Italia la cosiddetta ‘variante inglese’ del virus Sars-CoV-2. Al 18 febbraio scorso la sua prevalenza tra i contagiati era pari al 54,0%, con valori oscillanti tra le singole Regioni tra lo 0% e il 93,3%, Decisamente inferiori, al momento, le incidenze della variante brasiliana ( 4,3%, con un range da 0% a 36,2%) e per la sudafricana dello (0,4%, da 0% a 2,9%).
È la stima prodotta dalla nuova flash survey condotta dall’Istituto superiore di sanità e dal ministero della Salute insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler, resa nota ieri.
Inequivocabile la lettura dei dati emersi: la variante inglese “sta diventando quella prevalente nel Paese, e in considerazione della sua maggiore trasmissibilità occorre rafforzare e innalzare le misure di mitigazione in tutto il Paese nel contenere e ridurre la diffusione del virus mantenendo o riportando rapidamente i valori di Rt a valori sotto 1 e l’incidenza a valori in grado di garantire la possibilità del sistematico tracciamento di tutti i casi”.
Dai dati emerge inoltre una chiara espansione geografica dall’epicentro umbro a Regioni limitrofe quali Lazio e Toscana della insidiosa ‘variante brasiliana’, che – scrive l’Iss – “deve essere contrastata con le massime misure di mitigazione”.