
Roma, 5 febbraio – L’Ema, l’agenzia europea dei medicinali ha pubblicato sul suo sito le sue raccomandazioni per la revisione dei processi produttivi dei sartani e i limiti transitori che definiscono i livelli accettabili di impurezze nitrosoamminiche nei prodotti al fine della commercializzazione sul mercato europeo. Dovrà essere ora la Commissione europea a recepire con una decisione legalmente vincolante le raccomandazioni del Chmp (il Comitato per medicinali per uso umano).
Il Chmp ha previsto un periodo di transizione di due anni per permettere alle aziende produttrici di medicinali a base di sartani di revisionare il proprio processo produttivo e modificarlo, ove necessario, per evitare la presenza di N-nitrosodimetilammina (Ndma) e N-nitrosodietilammina (Ndea). Le aziende debbono anche provvedere a mettere a punto metodi analitici in grado di identificare tali impurezze anche a concentrazioni estremamente basse.L’obiettivo finale per le aziende, annuncia Ema, vincolante a partire dal termine del periodo transitorio per poter commercializzare i prodotti sul mercato EU, dovrà essere quello di dimostrare l’assenza di livelli quantificabili (< 0.03 ppm) di Nmda e Ndea, sostanze inserite nella lista dei probabili cancerogeni umani. Durante il periodo transitorio, invece, saranno temporaneamente in vigore limiti stringenti per la presenza delle impurezze finite al centro dell’attenzione delle autorità regolatorie.
I limiti provvisori fissati da Ema (che corrispondono a 96 ng per assunzione massima giornaliera di Ndma e 26,5 ng per Ndea) riguardano i principi attivi candesartan, irbesartan, losartan, olmesartan e valsartan. La tabella di riferimento preparata da Ema fornisce anche indicazione dei limiti espressi in parti per milione (ppm), ottenuti dividendo la massima assunzione giornaliera per la dose massima giornaliera di ogni principio attivo.
Sarà impossibile commercializzare sul mercato europeo i prodotti contenenti una sola impurezza nitrosamminica oltre i limiti, o entrambe le impurezze a qualsiasi concentrazione.
La review condotta dall’autorità regolatoria europea ha stabilito che nell’ipotesi di assunzione di valsartan alla dose giornaliera più alta, proveniente dal produttore cinese Zhejiang Huahai (quello per il quale sono stati riscontrati i livelli più alti d’impurezze, cfr. il comunicato stampa Ema del 5 luglio 2018) da parte di 100 mila pazienti, c’è un rischio aggiuntivo di sviluppo di tumori pari a 22 casi extra per l’assunzione di Ndma (assunzione giornaliera per sei anni) e 8 casi extra per Ndea (assunzione giornaliera per 4 anni).
Ndma e Ndea sono soltanto le prime due impurità nitrosoamminiche finite al centro dell’attenzione: le autorità regolatorie europee stanno infatti continuando a studiare l’eventuale presenza di altre sostanze contaminanti, come ad esempio la N-nitrosoetilpropilammina (Eipna), la N-nitrosodipropilammina (Dipna) e l’acido N-nitroso-N-metilammino butirrico (Nmba).