
Roma, 4 marzo – Arrivano 2 miliardi per il finanziamento delle cure anti Covid. A stanziare le risorse il Decreto Sostegno, in un pacchetto che prevede risorse per finanziare il trasporto e la somministrazione di vaccini e farmaci contro l’infezione da Sars CoV 2. È quanto emerge da un documento di lavoro in possesso dell’agenzia Dire, che ne riferisce, affermando che la bozza sta circolando tra i ministeri.
Per quanto riguarda la campagna vaccinale , il testo prevede l’intervento dei medici di famiglia nella prima fase e dei farmacisti in un secondo momento.
Tra le altre misure del provvedimento, sono previsti ristori per le attività colpite dalle misure restrittive adottate dalla pandemia, come quelle del turismo invernale e dello sci, che hanno contabilizzato mancati incassi per quasi 10 miliardi di euro. La platea dei soggetti da sostenere, nelle ipotesi a cui stanno lavorando il ministro all’Economia Daniele Franco (nella foto) e i tecnici del Mef, questa volta non verrebbe definita dai codici Ateco ma sulla base del calo del fatturato nel 2020 rispetto al 2019 pari ad almeno il 33% delle perdite. Si ragiona sull’ipotesi di aiuti selettivi, prevedendo per professionisti e piccole imprese una sorta di corsia preferenziale con un forfait a fondo perduto; per le attività più grandi un risarcimento tarata su fatturato e numero di dipendenti.
Il decreto dovrebbe inoltre reintrodurre il congedo parentale Covid al 50% della retribuzione per i genitori degli under 14 che fanno scuola con didattica a distanza, scaduto il 31 dicembre 2020 e la proroga delle scadenze dei versamenti delle rate della “rottamazione ter” e del saldo e stralcio dovuti al primo marzo 2021. Tra le misure fiscali allo studio anche una pulizia del magazzino delle cartelle inesigibili pre-2015: una montagna di crediti pari a circa 400 mld di euro che non può più essere riscossa perché dovuti da soggetti deceduti o falliti.
Per snellire la montagna di arretrati dovuti è anche allo studio l’ipotesi di un nuovo saldo e stralcio per le cartelle inferiori a 5mila euro. In bilico invece la possibilità di un nuovo stop alla notifica delle cartelle esattoriali: congelato a più riprese l’invio di oltre 5 milioni di atti di riscossione potrebbe ripartire ma con una dilazione dei tempi nell’arco dei due anni bloccando i termini di prescrizione.