
Roma, 10 febbraio – La Conferenza Stato-Regioni ha preso atto ieri dell’informativa sull’adeguamento del piano vaccini, già anticipato nella riunione di coordinamento con le Regioni dello scorso 3 febbraio dei ministri gli Affari regionali Francesco Boccia (foto a sinistra) e della Salute, Roberto Speranza e il commissario straordinario all’emergenza, Domenico Arcuri. Si tratta delle raccomandazioni ad interim sui gruppi target della vaccinazione anti Sars-Cov2/Covid 19.
Le Regioni hanno potuto valutare nero su bianco l’aggiornamento del Piano nazionale per la vaccinazione anti Covi predisposto dal governo, dopo la partenza a handicap soprattutto a causa della carenza di dosi originata dalle note inadempienze delle aziende produttrici. Obiettivo delle nuovi fasi vaccinale è quello di somministrare due milioni di dosi a febbraio, quattro milioni a marzo e otto milioni ad aprile, per un totale di 14 milioni di dosi in un trimestre.
In base alle linee di rimodulazione del piano vaccinale, i vaccini Pfizer e Moderna saranno somministrati a over 80 e ai più fragili, quello di AstraZeneca al di sotto dei 55 anni a personale scolastico docente e non docente, forze armate e di polizia, personale carcerario e detenuti. Le nuove indicazioni riguardano rispettivamente la fase 2 e 3 della campagna, che entreranno nel vivo dopo l’arrivo, lo scorso lunedì, dei primi quantitativi di vaccino Astrazeneca.
Più in dettaglio, i presidenti delle Regioni ritengono opportuno concentrarsi “sulle indicazioni necessarie a consentire da subito l’utilizzo del vaccino AstraZeneca, partendo dal personale scolastico e universitario docente e non docente, e rinviando ogni altra considerazione a un ulteriore approfondimento da condurre a livello tecnico”. Allo stesso modo, va avviata “un’interlocuzione con Aifa per valutare la possibilità di estendere l’utilizzo del vaccino AstraZeneca anche alla popolazione over 55 in assenza di patologie importanti, nonché la ve

Sul tetto anagrafico di 55 anni per il vaccino AstraZeneca era intervenuto, a margine della riunione con le Regioni della scorsa settimana, lo stesso ministro Speranza, affermando che il limite anagrafico “potrebbe essere superato in futuro dopo ulteriori valutazioni scientifiche. I vaccini sono essenziali ma ci sono anche altre opzioni in valutazione stiamo accelerando sugli anticorpi monoclonali“. Il titolare della Salute, nell’occasione, si era pronunciato anche sul vaccino russo Sputnik V, escludendo preclusioni al riguardo. “Non dobbiamo avere timori delle origini dei vaccini, quello che per noi è importante è il passaggio all’Ema” ha detto Speranza. “Abbiamo sollecitato l’Ue alla valutazione scientifica sul vaccino russo e di altri Paesi”, a significare che in caso di autorizzazione dell’autorità regolatoria europea, anche Sputnik V sarà un’arma im più verrà ricompreso nell’arsenale contro Covid.
L’aggiornamento del Piano vaccinale, in analogia con quanto già fatto in occasione del varo della sua prima stesura, potrebbe ora essere recepito in un decreto ministeriale.