
Gli studi di letteratura scientifica e le nuove evidenze insieme ai dati di utilizzo e di farmacovigilanza, si legge nella nota, “confermano l’efficacia dei medicinali biosimilari e l’intercambiabilità rispetto ai loro originator. L’Aifa monitora continuamente i dati derivanti da tali fonti per garantire ai pazienti opzioni terapeutiche adeguate, in termini di efficacia, sicurezza e qualità”.
Il riferimento, nel caso di specie, è a uno studio pubblicato l’11 dicembre sulla rivista Annals of Internal Medicine, che ha dimostrato nella reale pratica clinica l’equivalenza in termini di sicurezza ed efficacia di un biosimilare di infliximab rispetto all’originatore. Numerose analisi pubblicate in letteratura hanno messo a confronto gli effetti sui pazienti del passaggio dai farmaci biologici originatori ai loro biosimilari (il cosiddetto “switch”) evidenziando esiti del tutto simili, a parità di indicazione terapeutica.
“I biosimilari si confermano quindi un valido strumento per garantire più salute ai pazienti a parità di risorse”, commenta l’Aifa, concludendo che la sua mission di tutelare la salute pubblica si realizza anche “fornendo un’informazione indipendente, basata su dati scientifici, chiara e derivante da fonti verificabili a beneficio di pazienti e operatori sanitari”.